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LOWELL Se non fosse per una piazza
"particolare" , Lowell, Massachusetts (pop. 97,249 nel
1950, 94,239 nel 1970, 92,418 nel 1980, 103.439 nel 1999),
sarebbe identica a tanti altri piccoli centri ormai
decaduti della provincia americana. Una periferia esterna
di casette di legno con la vernice che si sfalda a
riccioli dalle verande. Una periferia interna di vecchie
fabbriche abbandonate con le ciminiere in mattoni rossi,
testimonianze sbrecciate di un passato industriale neppure
troppo recente. Un downtown anonimo, con gli immancabili
supermercati, il negozio di ferramenta e una banca aperta
anche il sabato mattina. I pochi operai in strada prima
dell'alba indossano giacconi a scacchi, berretti con i
paraorecchi e vecchie Timberland acquistate prima che
dall'altra parte dell'oceano perdessero la loro identità
di calzature da lavoro e il loro prezzo raddoppiasse.
Dietro una curva la strada si allarga nella Eastern Park
Plaza, anch'essa anonima, eppure, per qualche romantico
viaggiatore, diversa tra tante altre uguali. Su un'area
rialzata rispetto al piano stradale all'incrocio tra
French e Bridge Street individuo i blocchi di marmo che
stavo cercando. Sono neri, lucidi, quadrangolari, poco più
alti di un uomo. Su un lato di questi monoliti, come tante
steli funerarie, sono incisi i titoli e le prime righe di
una diversa opera letteraria, in tutto una manciata di
testi. "I first met Dean not long after my wife and I
split up" recita la prima lastra levigata. È
l'attacco di "On the Road" (Sulla strada), il libro sacro
del movimento beat, che a partire dagli anni '60 ha spinto
milioni di viaggiatori lungo le strade di tutto il mondo.
In rapida successione lo sguardo scorre gli altri titoli:
"Vanity of Duluoz", "The Subterraneans" "Maggie Cassidy".
'... Su un blocco, lo scalpello ha scolpito a lettere
maiuscole un nome e due date: "Jack Kerouac - 1922 -
1969."
Chissà se i Cassidy abitano ancora al numero 31 di Massachusetts Street? |