Questa composizione utopica concettuale,
anarchica e paradossale proposta da John Cage nel 1952
spinse all’estremo la possibilità
del suono d’essere e non essere insieme, debordando,
contraddicendosi, espandendosi all’infinito.
Una follia provocatoriamente semplice:
la dismisura di un pugno di silenzio,
nella misura di un tempo cronologico.
La partitura si disegna automaticamente
attraverso suoni e rumori di sottofondo,
segnali volontari o accidentali che una qualunque
sala da concerto in attesa
dell’esecuzione è capace
di generare durante un arco di tempo di
4 minuti e 33 secondi,per l’appunto.
Per una casualità fuori programma in puro stile John Cage
(dovuta a un problema tecnico... ma in fondo nulla accade per caso)
Il concerto “MEDITENTAZIONE for UNICEF”
è iniziato con un’esecuzione imprevista
ma perfetta di quella che è universalmente considerata
una delle opere più famose dell’autore statunitense.
